Pletter Lagrein Riserva Trentino DOC Bio - Linea Cru - Cesconi
Scheda prodotto
Tipologia vino | Vino Rosso |
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Formato (Litri) | 0.75 |
Stile di produzione | Biologico |
Uve | Lagrein 100% |
Solfiti | Contiene solfiti |
Zona di produzione | Il Lagrein è una varietà cosiddetta tardiva che per maturare al meglio predilige zone ben temperate. Le uve utilizzate per la produzione del nostro Lagrein riserva provengono da un vigneto limitrofo alla cantina a Pressano con leggera esposizione a ovest. Le viti hanno un’età media di 45 anni e sono allevate a pergola doppia con una densità di 3.500 ceppi ad ettaro. Il termine Pletter indica, nel nostro dialetto, un tipo di roccia di origine sedimentaria da cui si sono originati parte dei nostri terreni nel periodo Triassico circa 260 milioni di anni fa; tale termine deriva dal tedesco Blätter il quale significa foglie, per la particolare conformazione a strati che questa roccia presenta. |
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Vinificazione | La vendemmia è fatta a mano. Le uve diraspate vengono fermentate spontanemente in contenitori di cemento di forma troncoconica da 45 Hl. Dopo circa due settimane di macerazione si procede alla svinatura a seguito della quale il vino viene fatto decantare. L’affinamento, che dura circa 12 mesi, è svolto in cemento, il quale ha il merito di far risaltare le caratteristiche vellutate e fruttate della varietà e per una piccola parte in barrique usate. |
Il Lagrein è un’uva autoctona diffusa da sempre in tutto il Trentino Alto Adige, che produce un vino dal colore quasi impenetrabile e dai riflessi violacei. Ha profumi con note di piccoli frutti rossi, floreali, sottobosco e spezie. Caratteristica che lo fa assomigliare al Syrah della Valle del Rodano, con il quale condivide dei legami di parentela. Le prime testimonianze scritte che ne testimoniano l’esistenza datano 1097 e riguardano le note vendemmiali dei monaci di Gries a Bolzano. Sorprende sapere, che durante le guerre contadine che coinvolsero la nostra regione ad inizio del 1500 i rivoltosi guidati dell’eroe sudtirolese Michael Gasmayr rivendicavano, tra le altre cose, anche il diritto (per noi sacrosanto) di bere del buon Lagrein Dunkel. Allora il Lagrein era un vino riservato solamente alla nobiltà, mentre al popolo erano destinati vini più leggeri a base di Schiava.
I nostri vigneti sono suddivisi tra le colline di Pressano, a nord della città di Trento, e la Valle dei Laghi, nelle vicinanze del Lago di Garda: zone molto diverse tra loro dal punto di vista climatico, geologico, morfologico e naturalistico.
Sulla collina di Pressano i vigneti sono situati ad un'altezza che varia dai 300 ai 500 m, dove il clima continentale offre escursioni termiche marcate fra giorno e notte. I terreni derivano dalla disgregazione di una roccia la cui genesi risale a centinaia di milioni di anni. Questi suoli hanno il pregio di essere molto profondi, fertili e caratterizzati da una notevole dotazione minerale. Qui coltiviamo soprattutto le varietà a bacca bianca, unica eccezione il Lagrein.
In Valle dei Laghi il clima è Mediterraneo, mitigato dall’Ora il vento che soffia puntuale dal Lago di Garda. Nel vigneto Prabi, caratterizzato da suoli con molta sabbia di origine alluvionale, coltiviamo il Manzoni Bianco. Nel vigneto Pivier, su suoli ricchi di argilla e limo, Merlot e Cabernet Franc.
Dall’esperienza è nata la convinzione di eliminare l’utilizzo di tutti i prodotti chimici di sintesi. Osservando la natura siamo da tempo arrivati alla conversione biologica di tutti i nostri vigneti, e recentemente all’avvicinamento alla biodinamica, al fine di migliorare ulteriormente la qualità delle uve, dei vini e del nostro lavoro.
La prospettiva e gli obbiettivi sono cambiati: l'ascolto e l'osservazione sono diventati la chiave per interpretare al meglio le unicità della materia vivente che dobbiamo gestire e accompagnare verso la bottiglia. Dietro ad ogni scelta la consapevolezza che una vite robusta e sana, con radici ampie e profondamente sviluppate in un terreno aerato e vivo, produce un'uva che è la massima espressione di quel vigneto e di quell'annata. A noi il ruolo di custodi, con il compito di intervenire nei momenti cruciali del processo produttivo in maniera non invasiva ma efficace.